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Magliana Nuova (zona urbanistica)

Magliana Nuova (zona urbanistica), monografia pp. 4 di Antonello Anappo (Fondo Riva Portuense, Roma 2002 )

 

La Magliana Nuova (o Pian Due Torri) è la terza delle sette zone urbanistiche del Municipio XV, popolata da circa 26 mila abitanti.

Prende il nome dall’abitato di Nuova Magliana, costruito in forme speculative a partire dal 1968 sulla preesistente Tenuta Due Torri, di cui sopravvive il ricordo nel toponimo Pian Due Torri. Il primo popolamento dell’area, in epoca romana, avviene intorno alle attività del porto fluviale di fronte a Santa Passera. Nel Rinascimento le confraternite religiose tentano a più riprese il ripopolamento agrario, ostacolato da continue inondanzioni. Con l’argine del 1926 inizia la storia recente dell’area, seguita dalla ondata di cemento degli Anni Settanta, accompagnata da una fase di tensioni sociali e lotte. Si progetta, sugli unici spazi verdi rimasti in golena fluviale, l’istituzione di un parco urbano.

 

Notizia storica

 

Il primo popolamento dell’area, in epoca romana, avviene nell’area di Santa Passera, dove si insedia una comunità stabile di immigrati egiziani di lingua greca (gli Alessandrini), poverissimi e impiegati come maestranze del porto fluviale di Vicus Alexandri. Il resto della piana non è popolato, perché in parte acquitrinoso e insalubre, e in parte, nella prima fascia collinare, coperto da un nemus (un bosco sacro).

Nella piana, in epoca medievale, è attestato un campo di sepoltura ebraico. Dal Cinque-Seicento le confraternite del Gonfalone e del Sancta Santorum iniziano una difficile riconquista agraria, interrotta a fasi cicliche dalle inondazioni fluviali. Per le confraternite il reddito maggiore, è comunque costituito non dall’agricoltura ma da una coppia di torri doganiere (le Doi Torre), che impongono il dazio alle merci in risalita del Tevere e determinano il toponimo Pian Due Torri.

La storia moderna del quartiere inizia nel 1926, con la costruzione dell’Argine e la bonifica integrale. Il piano regolatore del 1954 mette le basi per l’urbanizzazione intensiva, fissando l’obbligo di reinterrare la piana di 8 metri fino alla quota dell’Argine, per prevenire le inondazioni.

Da questa prescrizione, disattesa, e dalla frenetica fase edilizia che segue, inizia nel maggio 1971 un periodo di aspre lotte sociali, noto come Magliana in lotta, con al centro le richieste di locazioni a canoni equi e il risanamento del quartiere.

 

Inquadramento urbanistico

 

L’area di Magliana Nuova ha forma grossomodo triangolare: per due lati (nord-est e sud-est) è delimitata dal corso del fiume Tevere, che compie una stretta ansa; mentre il terzo lato (ovest) segue il tracciato rettilineo della ferrovia Ferrovia Roma-Pisa. Alla Magliana Nuova, nel comune sentire, è spesso associata anche la porzione rivierasca di Santa Passera, che congiuge la Magliana Nuova con l’area di Marconi, sebbene essa ricada più propriamente nel quadrante del Portuense.

Alla Magliana Nuova si trovano due parrocchie: San Gregorio Magno e la recente Santo Volto di Gesù. I dati comunali al 31 dicembre 2009 indicano una popolazione residente di 26.038 abitanti.

 

Miscellanea

 

Nell’area della Magliana Nuova non sono attualmente in corso cantieri di scavo né studi da parte della Sovrintendenza. Non vi sono altri siti storici da segnalare.

 


Veduta di Magliana Nuova, stampa cm 20 × 30 di Anonimo, in Collezione d’Arte (Corridoio) inv. 26 /A

Magliana Nuova (zona urbanistica), monografia pp. 4 di Antonello Anappo, in Biblioteca (Sala 2) inv. 4 /B

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Pioggia battente sulla prima serata del Premio De André 2010 (foto di Antonello Anappo, altre 621 immagini nel Fondo fotografico)

scheda inventariale

Inventario

 

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